Tre
Viaggiavano tranquilli verso
Le Grau du Roi.
La dipartimentale 66 è praticamente deserta d’inverno,
Silvana aveva acceso una sigaretta.
Teneva il gomito del braccio destro poggiato sul finestrino
aperto.
Tra le dita, la sigaretta.
Il vento freddo di tramontana entrava portando un odore
misto di fumo e di aria di Provenza. Quell’aria particolare, elettrica, che
profuma di ozono e di montagna, a pochi passi dal mare.
Giorgio sollevò lentamente la mano dal cambio.
La poggiò su quella di Silvana, rilassata sulla coscia
sinistra.
La guardò un attimo con la coda dell’occhio, attento a
guidare.
Era bella Silvana. Il viso stanco, velato di impercettibile
malinconia, e la sigaretta, le donavano un fascino infinito, a cui Giorgio non
sapeva resistere.
Lei percepì il contatto delle sue dita.
Le dita di Giorgio la facevano impazzire.
Una sua carezza, una sola, con quelle dita morbide, lunghe,
affusolate, faceva cadere ogni sua difesa.
Era stato così fin dalla prima volta.
Fremette al contatto del palmo della mano di lui sul dorso
della sua. E della punta del medio e dell’anulare sulla pelle della sua gamba
attraverso la calza sottile.
E reagì.
“Non ti avrei mai creduto capace di una pazzia del genere.
Venire da Torino per stare con me.
Non è da te.
Ma sai che queste sono le cose che mi fanno impazzire.
La mia vanità va alle stelle.
O, forse, più semplicemente, hai degli impegni qui e allora
hai approfittato?”
Disse col delizioso sarcasmo a cui Giorgio era abituato, e
che lo faceva morire per lei.
“No, sono venuto per vederti. E’ tanto che non ci vediamo.
Mi manchi, Silvana.
Non sai quanto mi manchi.
E mi piaci quando diventi cattiva, come adesso.
Lo so che è una tua forma di difesa. Vorresti abbandonarti all’emozione
e alla gioia, ma non daresti mai a nessuno questa soddisfazione, e allora
diventi cinica e cattiva.
Invece so che le tue sono espressioni d’amore. Se non fossi
fatta così non mi piaceresti.”
Rideva Giorgio, ma era molto serio.
Silvana ricambiò con uno sguardo ancora più cattivo ed un sorriso:
“Con te non c’è niente da fare, ogni tentativo di provocarti
è destinato a fallire.
Non c’è soddisfazione.”
E risero insieme, come due scemi.