martedì 6 marzo 2012

Dolcissima Maria


Quattro.

Da: Andrea D
A: Angela
Lunedì 7 ottobre 8.17
Oggetto: Roma

Professoressa Bessoni, ma sei ancora gelosa di Emma dopo più di trent’anni? E proprio tu, una donna sempre composta nelle sue reazioni, in qualunque circostanza.
E poi, lo hai detto tu stessa, non c’è mai stato niente tra me ed Emma.
Te lo ripeto: sapevo che mi sbavava letteralmente dietro, e non faceva certo molto per nasconderlo, ma c’era in me una diffidenza istintiva, di pelle, verso di lei.
Sai, credo che certe reazioni apparentemente inspiegabili, nel sesso e nei rapporti tra un uomo e una donna, in realtà sono generate da puro istinto animale. Ed era proprio una reazione animale. La carica erotica di Emma non mi attirava neanche un po’.
Però devi essere corretta. Che Emma fosse la più brava di voi tutti è vero. Non barare adesso. Era la migliore, la più attiva, la più presente. Sempre al mio fianco. E ora non mi dire che lo era solo perché voleva farsi Andrea.
Non le ho mai perdonato che nell’ultimo periodo in cui lavoravamo insieme nel Partito, fosse già in clandestinità e cospirasse anche contro di noi.
E’ stata forse la più grande delusione della mia gioventù.
Hai ragione, ma non eravamo fessi.
L’unico fesso ero io, che avrei dovuto capire e vigilare e invece nella mia solita superbia e presunzione mi tenevo un’infiltrata al mio fianco.
Non sai quanto io abbia desiderato e desidero ancora oggi vedere Emma. Parlarle. Chiedere perché ha tradito anche la persona che lei amava alla follia.
Darei qualunque cosa per un’ora, solo un’ora con lei.
L’ascolterei, senza parlare. Tu sai quanto terribili possono essere i miei silenzi. Poi, sempre senza parlare, l’abbraccerei, la bacerei, le volterei le spalle e andrei via.
Senza voltarmi indietro.
Ma non accadrà.
Lo so.
Hai letto, hanno approvato il decreto. E’ già esecutivo. Nonostante la forte campagna di stampa e la mobilitazione anche internazionale, il decreto è passato. E il bello è che, a causa della sua retroattività, in teoria io già sarei passibile d’incriminazione, per i miei articoli sugli esponenti politici e governativi.
Forse sto diventando paranoico, ma mi sembra che da qualche giorno sia sempre parcheggiata sotto casa mia una vecchia Fiat Croma. La cosa ancora più strana è che c’è sempre un uomo dentro, al volante. Ma l’uomo non è sempre lo stesso. Come se facessero dei turni.
Io, nel dubbio, ho chiesto un appuntamento al commissario di polizia del quartiere.
E’ un bravo poliziotto e un amico. Quanto meno mi tranquillizzerà.

Ora il botto:
Venerdì vengo da te a Roma. Così mi restituirai l’LP.
Nei prossimi giorni ci scriviamo per i dettagli dell’appuntamento.
Che ne dici Giolitti a Montecitorio?
Granita di caffè doppia panna, come ai tempi in cui abitavo a Roma?
Ti bacio, anche se non lo merito.
Il tuo Andrea.

Da: Angela
A: Andrea D.
Mercoledì 9 ottobre 12.26
Oggetto: R: Roma

Allora, ti va bene dopodomani alle cinque e mezza all’angolo tra Piazza Venezia e Via del Corso?
Così facciamo due passi insieme per Roma.
Poi ci prendiamo la tua granita di Giolitti, vabbè?
Come va con i tuoi “spioni”?
Bacio, ma sì che te lo do lo stesso.
La tua Angela.

Da: Andrea D.
A: Angela
Mercoledì 9 ottobre 20,38
Oggetto: R: Roma

OK, alle cinque e mezza va benissimo.
Ho parlato con il commissario. Ha fatto qualche telefonata anche alla Digos, ma non risultano problemi. Mi ha promesso che avrebbe aumentato la frequenza del passaggio degli agenti la notte sotto casa mia.
Stranamente stamattina la Croma non c’era.
Forse è vero che sono paranoico.
A venerdì.
Ti bacio, e stavolta lo merito.
Andrea.