sabato 3 marzo 2012

Dolcissima Maria.


Tre.

Da: Andrea. D
A: Angela
Domenica, 6 ottobre 9.50
Oggetto: R: ti parlo un po’ di me.

Ciao, Angela, scusami se ti rispondo solo questa mattina, ma sono giornate pesanti.
Ieri sono stato al giornale tutto il giorno, fino a sera tardi. Ho dovuto preparare in fretta un articolo sul decreto legge che sta per varare il governo con le nuove regole “a sostegno” dell’editoria e della stampa. Abbiamo anche fatto una lunghissima riunione in redazione per decidere le azioni di risposta al decreto. Tu sei una donna molto informata a sai certamente che dentro questo provvedimento, apparentemente di sostegno al settore, ci sono seminascosti degli articoli che, allargando illimitatamente i concetti di diffamazione, calunnia e diffusione d’informazioni riservate, di fatto, rende impossibile d’ora in poi il giornalismo d’inchiesta e quello politico. In sostanza sei passibile perfino d’arresto immediato se nel tuo articolo non citi tutti i riscontri ai tuoi asserti in modo che la Digos, che è incaricata, possa verificarne la correttezza.
Tu capisci che così nessuno accetterà più di farsi intervistare, e tanti colleghi, con le spalle meno robuste delle mie, si rassegneranno a riportare solo notizie e commenti diffuse dagli uffici stampa di istituzioni, politici e imprese.
In sostanza l’informazione corre un pericolo mortale.
Abbiamo così deciso di partire con una violenta campagna contro il decreto e io, in qualità di vice direttore, ne coordinerò gli sviluppi e i collegamenti con altri giornali.
Ma basta tediarti con il mio lavoro.
Mi ha fatto piacere che mi hai raccontato di te. Conoscevo molto della tua vita pubblica. Ora so anche che hai avuto delle belle soddisfazioni dalla vita familiare e sentimentale.
Ricordo che tu ed Emma eravate a quei tempi le compagne che lavoravano sempre fianco a fianco con me, instancabilmente? Ho sempre preferito lavorare con compagne, amiche e colleghe donne. Hanno una forza diversa e superiore rispetto ai maschi.
Di Emma mi sono sempre accorto che aveva un debole per me, lo notavano tutti, da come mi guardava, da come mi stava vicino, da come parlava di me. Emma era molto bella, ma per me aveva qualcosa che istintivamente mi faceva diffidare del suo erotismo.
L’amore è fatto d’istinti e sensazioni fisiche prima di tutto.
Con te invece ho avuto sempre e solo sentimenti di profonda e devota amicizia e forte solidarietà. Qualcosa di più che un amore fraterno, ma mai un’attrazione erotica.
Oggi vedo sulle tue foto che sei una donna bellissima.
Le tue parole mi hanno turbato. Non posso nasconderlo. Ma non ho ancora realizzato se abbiamo perso qualcosa nella vita.
Mi fermo. Non vorrei che ci emozionassimo troppo. Abbiamo un’età.
Scherzo.
Continuiamo a scriverci. Scrivimi quando vuoi.

A…proposito. Rivoglio indietro il mio LP della PFM!
Quindi dobbiamo trovare il modo di incontrarci.
Ti bacio.
Andrea.

Da: Angela
A: Andrea D
Domenica 6 ottobre 23.58

Emma, eh?
Anche stamattina, anche nelle mail, ancora una volta davanti a me. Quella stronza che ti sbavava dietro e lo ostentava con tutte noi.
E tu, impassibile.
Ora finalmente ho capito il perché non è mai riuscita ad arravogliarti come avrebbe voluto.
Ma è stato quindi solo perché tu diffidavi di lei, che non avete mai fatto niente.
Sai che ti dico? Una stronza supponente, e anche un po’ zoccola come lei, ha perfettamente meritato la fine che ha fatto.
Vent’anni di galera possono solo averle fatto bene.
Tu eri già andato via da Napoli. Lei scomparve dalla sera alla mattina. Scoprimmo poi che si era data alla clandestinità solo anni dopo, quando leggemmo del suo arresto sui giornali.
Avevamo una traditrice potenziale tra noi, e noi, con te per primo, non ci accorgemmo di niente.
Forse eravamo proprio fessi. Altro che vigilanza democratica!
Scusami per lo sfogo. Ma io mi facevo un culo così ed Emma era la brava, quella promettente, quella che avrebbe fatto carriera, quella che cercava con ogni mezzo di mettersi con te.
Bella carriera ha fatto. Se l’è meritata!

Ho letto e sentito del decreto sull’editoria e sono molto preoccupata per la tenuta democratica del paese, come si diceva una volta. Ed ero sicurissima che tu saresti stato in prima linea nella difesa della libertà d’informazione.
Non sei mai cambiato.

Senti, io venerdì prossimo sarò a Roma.
Devo fare delle riunioni preparatorie alla Sapienza per una missione a Bruxelles. Pensa che oltretutto mi hanno offerto un incarico in seno alla direzione dei beni culturali della Commissione Europea.
Ma sono molto scettica. Sai che Saverio verrebbe in capo al mondo con me, e i figli sono ormai grandi.
Però, ricominciare ancora una volta! Rimetti su casa, organizza i figli, ricalibra la vita di tutti i giorni.
Non so.
Comunque, ti dicevo che sono a Roma…
…non è che per caso può essere l’occasione per vederci? Così ti restituisco il disco.
Lo so che sei normalmente a Torino, ma vedo che vai spesso a Roma.
Fammi sapere.
Ti bacio, anche se non lo meriti,
la tua Angela.