lunedì 30 aprile 2012

Appunti di giorni passati. Un romanzo d'appendice.

Quattro.

“Signor Toscano, le inchieste sul traffico dei rifiuti, da lei promosse e guidate in Commissione Europea , le direttive europee, e i provvedimenti  che ne sono stata conseguenza, le hanno procurato parecchi nemici.
Lei ha toccato gruppi di interesse che finora avevano sempre goduto di connivenze e impunità. Gruppi di potere internazionali, i cui vertici sono molto più vicini alla sua terra di origine di quanto possa immaginare.
Qualcuno la ritiene responsabile di aver rovinato i suoi affari, di aver procurato perdite per miliardi di dollari.”

“Capitano, non so se è una coincidenza, ma proprio poche ore fa, per caso, ho sentito una conversazione tra due persone che parlavano di me, in modo minaccioso.
Parlavano in napoletano. Erano napoletani.
Come me.”

“Non è una coincidenza e lei lo ha capito benissimo.
Gli uomini dei Servizi francesi da tempo tengono sotto controllo capi e dipendenti di una società che esporta in Francia abbigliamento di lusso per uomo, la “Giorgio Matina srl”. La casa madre ha sede in provincia di Napoli, a Giugliano.
Gli uomini che lei ha sentito sono tra i capi della filiale parigina di questa società.
Tuttavia il suo contatto con questi signori è stato casuale. Ci risulta che non sappiano nemmeno che lei è a Parigi.
Al momento stanno ancora valutando che decisioni prendere nei suoi riguardi, ma non la stanno pedinando.
Lei qui in Francia è ancora al sicuro.
Per il momento.”

Lo guardai con aria di strafottenza mista a diffidenza: “Capitano, perché proprio lei mi ha avvicinato? Perché non agenti dei Servizi italiani o francesi o, meglio sarebbe stato, carabinieri  o DIA?”

Prima che rispondesse, mi suonò il cellulare.

“Sì? Pronto?”

“Pietro? Sono Claudia, Claudia Somma.”

“Claudia! Quanto tempo…”

“Ascolta, a quest’ora sicuramente ti ha intercettato il Capitano Chébel. E’ con te?”

“Sì, mi ha avvicinato proprio pochi minuti fa”

“ E’ persona fidatissima, è uno degli ufficiali che guidano il nostro gruppo di lavoro internazionale. Fa’ quello che ti dirà. Fa come se al suo posto ci fossi io. Quando ci vedremo ti spiegherò. Adesso devo lasciarti, stammi bene e sii prudente.”

“Ciao Claudia…e…salutami tuo padre e tua madre se li vedi o li senti.”

Non feci in tempo a chiedere spiegazioni e neanche a dire queste poche parole. Aveva riattaccato.

(continua)